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"Un onore per entrambi" – Frankie Chili sul duello tra Razgatlioglu e Rea e ripercorre alcuni dei momenti più belli nel WorldSBK

Thursday, 18 August 2022 09:56 GMT

Uno dei piloti più amati dai tifosi dice la sua su questa stagione ricordando anche alcuni episodi davvero emozionanti vissuti in carriera e ci spiega com’è la sua vita oggi

Il Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike 2022 finora è stato davvero spettacolare e adesso si gode la meritata pausa estiva: ne approfittiamo per parlare con Frankie Chili - leggenda del passatoche ci fornisce le sue impressioni su questa annata senza dimenticare anche alcuni dei momenti più belli vissuti nel WorldSBK e spiegandoci anche come sia ‘tornato a essere di nuovo Frankie” in seguito alla diagnosi di Parkinson.

 

IL 2022 FINORA: Razgatlioglu contro Rea, le prospettive degli italiani e la crescita del WorldSBK

Frankie è entusiasta di quanto ha visto in questo 2022: “Ho visto alcuni Round e Toprak Razgatlioglu aveva un ottimo setting sulla moto; strano, no?! Però funziona! Jonathan Rea ha provato a fare del suo meglio per vincere a Donington Park e Ducati forse non aveva dei bellissimi ricordi legati al 2019 e a Bautista dato che tre anni fa lo spagnolo cadde e perse tanti punti. In Gara 1 è caduto nuovamente”.

Il vincitore di 17 gare ha anche detto la sua sull’intensa rivalità che vede protagonisti Razgatlioglu e Rea, sulla scia di quanto avvenuto già nel 2021: “Le sfide che vediamo sono un onore per entrambi. Razgatlioglu è giovane e va fortissimo, guida in modo strano ma alla fine è veloce! Jonny ha già vinto sei titoli mondiali, sta lavorando molto intensamente e continua a essere molto veloce”.

Chili non è convinto invece sul fatto che i piloti italiani abbiano compiuto quello step necessario per essere dei migliori e per lottare per il titolo: “Non ancora! Axel ha fatto un bel lavoro mentre Michael è di nuovo nel team ufficiale, Bautista è un po’ più veloce di lui e quindi per lui questo non è buono. Sulla Yamaha Locatelli va abbastanza bene ma ha Toprak al vertice. Vedo alcuni italiani lì davanti ma al momento non è possibile al 100% vincere in ogni Round. Forse occasionalmente vincono una gara ma non c'è quella costanza che invece è propria di Toprak o Jonny. Non conosco troppo bene Michael e quindi non gli posso suggerire di fare un cambiamento senza sapere il motivo per cui non riesce a compiere quello step. Io vedo semplicemente il risultato finale”.

Chili ha parlato anche della grande passione dei tifosi nei confronti del WorldSBK, molto presenti ora dopo le limitazioni anti-COVID: “Sono entusiasta. Inoltre mi piace anche la Superpole Race della domenica mattina anche se non credo che sarebbe stata la mia preferita se fossi stato in pista! È molto divertente da vedere! Penso che il mondo sia cambiato tanto dopo la crisi economica e quindi la gente ha avuto problemi a comprare una moto: ecco il motivo per cui il WorldSBK aveva perso un po’ ma ora è tornato!”.

 

FLASHBACK: Misano 2004, Monza 1996 e altri…

Ovviamente con Frankie non possiamo non parlare dei momenti più belli vissuti in carriera e ovviamente troviamo una delle sue vittorie più emozionanti, conquistata a Misano: “Per diverse ragioni è stata incredibile. Carl Fogarty sullo schieramento è venuto da me e mi chiese cosa pensassi della scelta delle gomme. Gli ho risposto ‘non lo so, deciderò a cinque minuti dalla partenza’. Ho guardato il cielo, ho sentito il vento e ho detto ‘OK, diamoci da fare!’ Volevo provare le gomme intermedie e avreste dovuto vedere che facce che avevano i meccanici. Mi chiesero “sei sicuro?” e io risposi 'sì, sono sicuro!'. Quando al via ho tolto le termocoperte vicino alla mia moto c’era Davide Tardozzi e quando ha visto che al posteriore avevo montato un’intermedia è corso da James Toseland e Regis Laconi per dirglielo ma ormai era troppo tardi!”.

“La settimana prima era morta mia nonna, lei che era la mia prima grande tifosa e aveva 94 anni. Diceva sempre ‘vai piano ma vinci’. Quando ho tagliato il traguardo davanti a tutti ho pensato di essere in testa ma ho visto la mia lavagna che diceva ‘meno 15 secondi, 10 giri alla fine’ e ho detto ‘woah, me ne sono perso uno!’. Appena un secondo dopo dal cielo mia nonna mi disse ‘spingi’, ho spinto forte e a mezzo giro dalla fine sono arrivato su Laconi. L’ho passato e ho vinto la gara; sul podio mi disse ‘sapevo che stavi arrivando, maledetto b…….”.

Dopo il successo conquistato a Misano, il weekend di Monza: “A Monza ci si sono rotti due motori e i tifosi erano arrabbiati con il team ma non era colpa nostra. Era impossibile avere un motore nuovo per gara, per il nostro team però era troppo costoso. Ormai è andata così e non voglio piangerci su”.

Chili ha ripercorso alcuni dei momenti più belli vissuti nel WorldSBK: “Il 1996 è stato davvero bello. Vincere a Monza contro Carl Fogarty e Aaron Slight con la mano destra e il piede sinistro rotti, facevo tanta fatica a cambiare marcia. Alla seconda chicane sono andato fuori pista e all’ultimo giro ho ceduto la posizione; Troy Corser voleva passarmi ma l’ho spinto un po’ fuori. Dopo la Lesmo 2 mi sono detto ‘OK, adesso si va a vincere!’ e poi dopo la Ascari ero vicino alle due Honda che andando verso la Parabolica si difesero molto: fu un grave errore. Non avevano tantissima velocità e quindi in piena Parabolica ho superato Fogarty e poi ho sfruttato la scia di Aaron Slight e ho vinto! È stata una gara fantastica che mi ha dato tanta adrenalina; è stata davvero una vittoria delle mie!”.

 

VIVERE CON IL PARKINSON: “Ho iniziato a essere nuovamente Frankie… I tifosi sono stati il mio motore”

Chili ha anche detto come si sente, dopo che due anni fa gli è stato diagnosticato il Parkinson: “Al momento, penso alla giornata e continuo a lavorare. Mi piace stare in spiaggia. Nei primi due anni non ho avuto delle belle sensazioni, ma dopo due anni mi sono detto ‘cosa devo fare? Aspetto di morire così? No, adesso si torna a essere di nuovo Frankie'.

“È più complicato dato che mi stanco più facilmente ma riesco ancora a essere attivo. Non voglio rallentare, sono ancora al lavoro su dei progetti legati a case e appartamenti. Questo mi rende impegnato e motivato. Ho degli appartamenti da affittare, lo stabilimento balneare da gestire e va benissimo così ma non è sufficiente! Non voglio fermarmi e sto ancora pensando a come fare per migliorarli. Alcuni tifosi vengono dall’Inghilterra e Olanda per venirmi a trovare e sono sorpresi di vedere come gestisco questo stabilimento balneare! Quando si inizia a parlare delle gare alcuni si mettono a piangere e dicono ‘grazie per tutto quello che hai fatto in carriera’ e ciò mi emoziona. Ho regalato delle belle emozioni ai tifosi che sono stati la mia vera potenza; oltre al motore, loro mi hanno dato quel 10% in più”.

 

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